Parla il presidente del club
Paparesta rassicura i tifosi del Bari:
«Il progetto prosegue in ogni caso»
Gianluca Paparesta
Bari - «Chi desiste dalla lotta…». Prosegue in modo fin troppo colorito un celebre detto romano che descrive al meglio i sentimenti di Gianluca Paparesta. «Vietato mollare», è il diktat perentorio del presidente nei confronti del suo Bari. L’ex arbitro internazionale ha ancora sulla pelle l’amarezza per la sconfitta rimediata a Terni. Lo 0-2 firmato Ceravolo ricaccia i biancorossi di nuovo a -6 dai play off. Uno svantaggio cospicuo a soli otto turni dal termine. Non parla degli spareggi promozione, il massimo dirigente dei galletti. Da tempo, ormai, ha deciso di vivere alla giornata questo strano torneo che la squadra pugliese sta interpretando in perenne altalena. Ma è fin troppo chiaro che nel cuore continui a serbare la speranza di acciuffare la strada per approdare in serie A. Ovvero, laddove aveva programmato di arrivare fin dalla scorsa estate. Ecco perché, pur essendo già in aprile, il massimo dirigente dei biancorossi rimanda ogni possibile discorso sul futuro. Comanda l’attualità : il presidente pretende che l’allenatore Davide Nicola e la squadra spendano ogni stilla di energia fino all’ultima giornata.
Gianluca Paparesta, la sconfitta con la Ternana segna la fine di ogni ambizione?
«Ormai ho abbandonato le facili illusioni imponendomi di pensare ad una partita per volta. La volontà della società è sempre stata disputare un torneo all’avanguardia: avremo anche commesso alcuni errori, ma gli sforzi compiuti sul mercato estivo e poi in quello invernale sono sotto gli occhi di tutti. Tuttavia, non ha senso parlarne: da mesi ripeto che mi concentro soltanto sul prossimo impegno e continuerò così fino alla fine. Sicuramente lo stop in Umbria ha lasciato grande amarezza: nel primo tempo sembravano esserci i presupposti per portare a casa il risultato pieno ed invece ci ritroviamo a mani vuote».
E’ indubbio che sulla sfida del Liberati ci fossero molte aspettative: come si riparte?
«Lavorando ancora più duramente. Non voglio nemmeno parlare di obiettivi. Mancano otto gare e bisognerà affrontarle con ogni risorsa possibile. Un concetto che sarebbe stato valido anche se avessimo vinto a Terni. Ebbene, vorrà dire che dovremo impegnarci ancora più a fondo, dando oltre il 100% di noi stessi. Una cosa è certa: non lasceremo nulla di intentato. Lo dobbiamo alla città e ai tanti tifosi che non ci hanno mai abbandonato».
Nella gestione Nicola, la squadra sistematicamente non riesce ad andare oltre i tre risultati utili: perché?
«La continuità è una virtù che ci manca fin dall’inizio. Ma non sta a me addentrarmi in questioni tecniche. Ho fiducia in Nicola e nel suo staff: sono certo che continueranno a cercare soluzioni ai problemi. Ad ogni modo, nell’ultimo periodo un miglioramento c’è stato perché viaggiamo alla media di quasi due punti a partita».
Si dice spesso che il livello dell’attuale torneo non sia eccelso: quale sarebbe la sua valutazione se il Bari non arrivasse tra le prime otto?
«Ripeto: non è il momento di pensarci. Proiettarsi a tali eventualità significherebbe sminuire il presente. Invece, io ho l’obbligo di pretendere da ogni componente del club, a cominciare dal sottoscritto, la totale abnegazione in questo rush finale. Soltanto dopo tireremo una linea e vedremo il da farsi».
Ciò significa che non è ancora avviata la programmazione per la prossima stagione?
«Non è così. Ma parlarne adesso sarebbe fuorviante e distrarrebbe da ciò che ci attende. Ovviamente non siamo con le mani in mano. Per alcuni versi abbiamo pagato lo scotto di essere all’inizio della nostra attività . Ma faremo tesoro di ogni esperienza. Abbiamo rilevato il Bari con un progetto preciso che certo non si esaurisce in un anno. Non ci fermeremo certo davanti alle prime difficoltà ».
6 aprile 2015
Corriere del Mezzogiorno