BARI - Si dice che la speranza sia l’ultima a morire, ma ormai i dubbi sono definitivamente dissipati. Il ritorno di Antonio Cassano al Bari resterà soltanto un sogno. Mancano ormai soltanto 48 ore alla scadenza del termine che consentirebbe al 32enne attaccante di rientrare nell’attuale campionato, dopo essersi svincolato dal Parma lo scorso 26 gennaio. Gli indizi, però, conducono in un’unica direzione: la stagione del fuoriclasse del Borgo Antico si chiuderà in largo anticipo. Finora, la proposta di Gianluca Paparesta si è rivelata la più concreta possibilità di tornare nella mischia. E Fantantonio ci ha pensato davvero. Anzi: per ben due volte, aveva detto sì alla squadra della sua città . Un assenso prestato sia lo scorso due febbraio, quando l’agente Beppe Bozzo definì con il presidente biancorosso l’accordo economico, sia il 9 febbraio, dopo l’incontro avvenuto con Paparesta a Parma, nella residenza del campione. In entrambe le circostanze, tuttavia, all’iniziale sì è seguito un passo indietro. Perché sull’emozione di rivestire la maglia del cuore, ha prevalso il timore di trovarsi in una realtà che lo avrebbe quotidianamente posto al centro dell’attenzione.
Una pressione che Antonio non si è sentito di affrontare, al fine di tutelare la tranquillità del suo più stretto nucleo familiare, composto dalla moglie Carolina e dai figli Cristopher e Leo. In fondo, è stato lo stesso calciatore ad ammettere, in una recente intervista rilasciata a Sport Mediaset, di considerare improbabile la possibilità di giocare a Bari, pur riaffermando l’amore incondizionato per la città natale. Dal canto suo, Gianluca Paparesta non ha mai smesso di serbare una flebile speranza. Magari, confidando nella voglia del giocatore di tornare subito in campo. Ma Cassano, nel frattempo, ha staccato la spina. Si è concesso una vacanza in montagna, nella zona del Trentino, durante la quale è stato fotografato mentre costruiva igloo di neve con moglie e figli. Nelle ultime ore, invece, è stato a Roma, sebbene non risultino interessamenti né del club giallorosso (nel quale ha militato dal 2001 al 2006), né tantomeno dalla Lazio.
È apparso rilassato, affatto turbato dall’idea di restare fermo fino a giugno. Già , perché, a meno di clamorosi sviluppi al fotofinish, è ormai evidente che il suo destino si deciderà in estate: magari rispunterà un club italiano pronto a scommettere su di lui, oppure prenderà quota la prospettiva di un’esperienza all’estero. Un’idea che, malgrado i ricchi corteggiamenti ricevuti da compagini americane e arabe, finora Fantantonio ha puntualmente allontanato. Non si può escludere nemmeno l’estrema ipotesi di un ritiro dalle scene. In fondo, il fantasista ha sempre sostenuto di non ambire ad una carriera particolarmente lunga. Peraltro, dopo l’intenso legame con la Sampdoria, non ha più trovato una dimensione pienamente felice: le esperienze con Milan, Inter e Parma si sono rivelate brevi e, per diversi motivi, non soddisfacenti.
E allora non può che aumentare il rimpianto per l’affare sfumato: forse, nella sua Bari, Cassano avrebbe vissuto una seconda giovinezza. Avrebbe potuto essere il simbolo del nuovo corso targato Paparesta, magari l’eroe di un ritorno a grandi livelli. Fantantonio, però, ha scelto diversamente. Ma una cosa è certa: «cassanate» o meno, il suo genio già manca al calcio italiano.
cdm