Una sintesi sulla situazione del Bari fino ad oggi
Inviato: mar apr 16, 2024 22:20
E' il lontano 2018
Il Bari fallisce e il titolo va in mano al sindaco (Decaro) che deve scegliere a chi affidare il Bari. Indice una sorta di "appalto" a cui è sicuramente interessato Lotito che ha anche la Salernitana in serie B e la Lazio in serie A. La multiproprietà non era vietata, e non c'era nemmeno un numero di squadre massimo che si poteva avere (altrimenti Lotito non avrebbe espresso interesse). Decaro chiama invece Aurelio De Laurentis, con il quale pare avesse una maggiore confidenza, chiedendogli di prendersi il Bari per riportarlo in serie B. Decaro fa anche una riunione con i tifosi nel vecchio stato Della Vittoria per cercare di carpire le loro idee in merito.
Per l'appalto quindi si presenta Lotito, De Laurentis (che viene chiamato da Decaro stesso) piu altri. Tra questi altri pare ci fosse anche il proprietario del Como, il quale però, non si sa per quale motivo, forse per la non conoscenza della lingua o per la fretta, presenta una documentazione poco chiara, ed è per questo che forse non viene preso per nulla in considerazione. Gli altri pretendenti dovevano essere delle cordate locali che all'insindicabile giudizio della commissione (perchè presumo ci fosse una commissione) non presentavano una valida documentazione in grado di perseguire dignitosamente il fine sportivo.
Effettivamente l'intricato problema è come fare a individuare con certezza chi abbia i requisiti.
Per molti tifosi, o forse solo alcuni che hanno immediatamente compreso il problema che si sarebbe presentanto nel futuro, i De Laurentis nonostante avessero i requisiti economici per preseguire il fine sportivo, non avevano quello deontologico.
Decaro però si è fidato di loro, presumendo che avessero anche quello deontologico. In pratica quello deontologico predica che devi sempre perseguire il massimo e che la multiproprietà non deve frenare in alcun modo il fine ultimo, cioè quello sportivo ovvero il perseguimento della massima posizione possibile.
Finiamo con la sintesi: Decaro quindi affida ad Aurelio la squadra e nella sede comunale in conferenza stampa ad una domanda di Salomone sulla possibile influenza del Napoli sulle sorti del Bari, Aurelio dichiara che affiderà al figlio (Luigi) la sorveglianza della società sportiva Bari. Cioè sarà Luigi il garante (chiaramente Salomone non se la beve...ma intanto oramai il fatto era compiuto).
Dalla D si passa alla C e solo dopo il terzo anno si sale in B. A questo punto la promessa dei De Laurentis a Decaro ha avuto compimento, addirittura gia in quell'anno si rischia di salire in A, scongiurato dal gol di Pavoletti.
L'anno dopo squadra azzerata, quattro allenatori...e a cinque giornate dalla fine quart'ultimo posto, cioè al momento playout.
Il Bari fallisce e il titolo va in mano al sindaco (Decaro) che deve scegliere a chi affidare il Bari. Indice una sorta di "appalto" a cui è sicuramente interessato Lotito che ha anche la Salernitana in serie B e la Lazio in serie A. La multiproprietà non era vietata, e non c'era nemmeno un numero di squadre massimo che si poteva avere (altrimenti Lotito non avrebbe espresso interesse). Decaro chiama invece Aurelio De Laurentis, con il quale pare avesse una maggiore confidenza, chiedendogli di prendersi il Bari per riportarlo in serie B. Decaro fa anche una riunione con i tifosi nel vecchio stato Della Vittoria per cercare di carpire le loro idee in merito.
Per l'appalto quindi si presenta Lotito, De Laurentis (che viene chiamato da Decaro stesso) piu altri. Tra questi altri pare ci fosse anche il proprietario del Como, il quale però, non si sa per quale motivo, forse per la non conoscenza della lingua o per la fretta, presenta una documentazione poco chiara, ed è per questo che forse non viene preso per nulla in considerazione. Gli altri pretendenti dovevano essere delle cordate locali che all'insindicabile giudizio della commissione (perchè presumo ci fosse una commissione) non presentavano una valida documentazione in grado di perseguire dignitosamente il fine sportivo.
Effettivamente l'intricato problema è come fare a individuare con certezza chi abbia i requisiti.
Per molti tifosi, o forse solo alcuni che hanno immediatamente compreso il problema che si sarebbe presentanto nel futuro, i De Laurentis nonostante avessero i requisiti economici per preseguire il fine sportivo, non avevano quello deontologico.
Decaro però si è fidato di loro, presumendo che avessero anche quello deontologico. In pratica quello deontologico predica che devi sempre perseguire il massimo e che la multiproprietà non deve frenare in alcun modo il fine ultimo, cioè quello sportivo ovvero il perseguimento della massima posizione possibile.
Finiamo con la sintesi: Decaro quindi affida ad Aurelio la squadra e nella sede comunale in conferenza stampa ad una domanda di Salomone sulla possibile influenza del Napoli sulle sorti del Bari, Aurelio dichiara che affiderà al figlio (Luigi) la sorveglianza della società sportiva Bari. Cioè sarà Luigi il garante (chiaramente Salomone non se la beve...ma intanto oramai il fatto era compiuto).
Dalla D si passa alla C e solo dopo il terzo anno si sale in B. A questo punto la promessa dei De Laurentis a Decaro ha avuto compimento, addirittura gia in quell'anno si rischia di salire in A, scongiurato dal gol di Pavoletti.
L'anno dopo squadra azzerata, quattro allenatori...e a cinque giornate dalla fine quart'ultimo posto, cioè al momento playout.