Donato che Topic hai riesumato. Che ansia quel giorno e a tal proposito racconto anche un piccolo aneddoto (nei post si evince la disperazione del momento) che racconterò sempre con orgoglio. Visto che ci leggono anche gli amici di Benevento, consiglio anche a loro di leggerlo, poiché credo che la bellezza del calcio sia che parliamo tutti la stessa lingua. Poco conta per chi tifiamo, quando il cuore batte si provano le stesse emozioni (la mia firma non è un caso).
Va be', parliamo di giugno 2014. Anno incredibile, partito con una depressione unica: avevo saltato solo le prime due partite casalinghe di quella stagione (Brescia e Modena), ma proprio nel novembre del 2013 avevo iniziato la mia avventura in trasferta. Me la ricordo ancora la prima partita vista fuori casa, che ironia della sorte fu Latina-Bari, terminata 1-0 per i pontini con gol dell'ex Ghezzal e una traversa presa da Lugo a pochi minuti dalla fine.
A novembre non sapevamo cosa ci attendeva di li a poco e tutto sommato anche il ko non mi aveva proprio deluso. Insomma tra alti e bassi ci apprestavamo ad assistere ad un girone di ritorno difficile in cui la salvezza sarebbe stata il massimo dell'aspirazione. Però oh, me l'ero comunque viste tutte, il 2-1 conto il Palermo di Ringhio esonerato da Zampa alla fine dei 90 minuti del San Nicola, il 2-1 con la Ternana (doppio Galano e gol Zito per le Fere), 2-2 al 92' con Statella contro il Carpi, il 2-1 contro il Siena in cui segnò Defendi al terzo minuto e il 4-0 subito a Modena, che in qualche modo segnò quella stagione poiché quella sconfitta fu amarissima (partita giocata alle 12.30).
Poi ci fu il fallimento, la gara contro il Lanciano e tre mesi di giubilo, fino ad arrivare a Bari-Latina, semifinale playoff. Se a novembre 2013 mi avessero detto che il Bari avrebbe giocato contro il Latina ai playoff io gli avrei riso in faccia gli avrei detto che fosse pazzo. E invece eccoci li, al banchetto per la Serie A e amati da tutti. Tutti in tutta Italia tifavano Bari, è stato un momento bellissimo. E quel giorno, dopo lo 0-3 inflitto al Crotone, quando partì la vendita dei tagliandi ero a lavoro. Partiva alle 11.00 e avevo la pausa pranzo alle 13.00. Armato di pazienza chiesi un'ora di permesso e mi avviai allo stadio, perché lavoravo alla zona industriale di Modugno per cui non era distante.
Nel tragitto pensavo che due ore mi sarebbero bastate per quanto lunghe fossero le code (permesso+pausa). Ma arrivato alla 22 mi accorgo che effettivamente la situazione era tragica. Chiamo mio padre, gli dico che sono in coda, ma in cuor mio lo sapevo, lo sapevo che non avrei fatto in tempo. E infatti arrivarono le due meno un quarto e mi ero spostato solo di 10 metri. Non avevo neanche passato il cancello del prefiltraggio.
Mio padre capì il mio stato d'animo e mi raggiunse perché voleva farla lui la coda al posto mio, ma non potevo chiedergli di perdere un'intera giornata di lavoro per dei biglietti. Gli lasciai la carta d'identità , perché anche mia sorella doveva farli sti biglietti e poteva andare all'Iper di Molfetta con un altro gruppetto di amici.
In macchina, mentre tornavo a modugno, piangevo. Una delusione pazzesca, aver fatto due ore di coda e non avere il biglietto per la partita che era solo un sogno irraggiungibile mentre tornavo da Latina a novembre del 2013. Solo un mese fa ho pianto di più di quel giorno ed è stato per una ragazza. Tornato in ufficio avevo occhi lucidi e viso sconvolto. Nessuna domanda da parte di nessuno, con un un semplice "non sono riuscito a farlo" avevo fatto capire.
In tutto ciò mio cugino era in fila all'Iper di Santa Caterina per farli a lui e alla sua ex. Mio cugino, più un fratello in realtà , che mi ha regalato la sciarpa che tutt'ora porto al collo e che a suo tempo gli fu data da Nicola Ventola che custodisco con gelosia. Mio cugino che chiamò mio padre poco dopo che io gli lasciassi la carta d'identità . Mio cugino che disse a mio padre di andare subito all'Ipercoop perché a breve sarebbe toccato a lui (era in coda dalle 9!!!!). Erano le due ormai. Mi chiama e mi dice: "Lorè, ci sarai anche a Bari-Latina". Piansi tantissimo. Ero felice, felicissimo. Cristo se ero felice. Piangevo come un bambino e Dio Santo sono orgoglioso di averlo fatto.
La cosa più bella è che mia sorella e alcuni miei amici si erano già avviati all'Iper di Molfetta per mettersi in coda e loro sarebbero rimasti li fin quando io non avessi il biglietto. Loro volevano venire allo stadio eh, però prima di tutto volevano che andassi io. Per cui se ci fosse stata la possibilità di fare solo un biglietto loro lo avrebbero fatto a me e non a loro stessi.
Di più non potevo chiedere. Il risultato è stato quello che è stato e in questi momenti che capisci quanto la tua passione sia arrivata nel cuore dei tuoi amici e quanto ci tengano a te.