Yaya Kallon, la freccia nera arrivata nel mercato di gennaio per dare un’ulteriore opzione sulle fasce, corteggiato a lunga dal Napoletato, ha “commosso il web” fin da subito. Sì, perché si è parlato per settimane più della sua storia che delle sue gesta in campo.
Sia chiaro, la storia di Yaya è davvero commovente, un bambino in cerca di un rifugio e di un futuro migliore, scappato dalle guerre che affiggevano il suo paese, una storia del nostro tempo a cui non si può rimanere impassibili, ma la storia personale è un conto, il prato verde è un altro.
Ieri ne abbiamo avuto l'ennesima dimostrazione.
Molle, sa fare solo una finta, ha i piedi messi al contrario ed è praticamente inutile, dato che basta anche solo andargli incontro per annullarlo.
Vabbè, il solito cesso made in Polito, ma allora perché apro questo topic?
Perché mi sono rotto il c***o.
Tutto parte da Iachini, quando lui perde il posto e comincia ad allenarsi, fare riscaldaemnto e giocare svogliato e molle, per poi sparire alla prima occasione per uno strano infortunio (lesione parziale al collaterale mediale del ginocchio destro) occorso nei 5 minuti di partita che ha giocato toccando forse 4 palle.
Se ne va Iachini e lui miracolosamente non solo torna in campo (anticipando i tempi di 10 giorni) ma torna anche titolare (quei 10 giorni erano dal suo ritorno sul campo per allenarsi, tra l'altro), salvo poi (per fortuna) perdere di nuovo il posto. E che succede?
Si tira di nuovo giù, entrando di nuovo di m**** e facendoci "perdere" assieme a quegli altri due fenomeni di Achik e Puscas, una partita fondamentale. Entrati loro, la squadra è morta.
Aggiungo un dettaglio, che sembrerĂ di poco conto ma che a mio parere invece vale molto.
Al momento del gol, se qualcuno come me si è girato verso la panchina, avrà visto sicuramente qualcuno che, dopo l'esultanza, è andato da Kallon e ci ha parlato amorevolmente, per spronarlo ed incitarlo, sapendo che, probabilmente, di lì a poco sarebbe entrato. Non ho capito chi fosse, era un calciatore (forse Bellomo, data l'altezza) che testa a testa, abbracciandolo, ci ha parlato per un bel po'.
Bello, bravo, bis, vuol dire che gli si vuole bene e probabilmente in un certo senso il gruppo è unito. Il problema grosso è che è una scena che si sta ripetendo praticamente sempre quando lui entra in campo. Era successo con Iachini in varie circostante, con il Lecco (partita in cui uno del suo staff se lo prese per due minuti buoni sempre con quel fare amorevole per rincuorarlo e spronarlo), con il Sudtirol (stessa scena, questa volta con Sibilli) ed in un'altra partita che non mi ricordo, scene in cui è sceso in campo fisicamente ma non mentalmente. E non sto parlando di scene normali, in cui si carica un compagno appena entrato in campo, ma di scene quasi ridicole da libro cuore.
Bene, BASTA.
Giovedì ci giochiamo "la vita". Giocatori come questi VANNO LASCIATI A CASA, non vanno nemmeno portati a Terni.
A Terni ci vada solo chi ci crede.
